L’Asino di Martina Franca

L’Asino di Martina Franca

L’Asino di Martina Franca potrebbe discendere dalla combinazione di soggetti autoctoni con la razza catalana importata in Puglia in epoca di dominazione spagnola per un connubio dalla resa eccezionale: alta statura, grande robustezza, piacevole mantello baio scuro (morello, con muso, addome e interno coscia di colore grigio). L’Asino di Martina conseguì lo status di “razza asinina” nel 1904 e fu esportato in tutto il mondo anche per contribuire al miglioramento di numerose razze. Dopo la seconda guerra mondiale, coi grandi progressi della meccanica in  agricoltura e industria bellica, l’Asino di Martina Franca conobbe un periodo di profonda crisi di immagine e stabilità genetica.

Grazie agli sforzi degli allevatori murgesi e alle associazioni di categoria, dopo gli anni ’60 la razza martinese ha recuperato le sue peculiarità. L’ANAMF (l’associazione del Cavallo Murgese e dell’Asino di Martina Franca) ha ottenuto eco mondiale con le strepitose misure morfologiche dello stalloncino Isidoro di Zappone che, con il suo metro e 59 centimetri, prenotava un posto di rilievo nella élite degli asini più alti del mondo. Le qualità organolettiche del latte di asina martinese sono di prim’ordine;  l’indole è eccezionale al punto da rendere questo splendido animale protagonista dell’onoterapia, un percorso terapeutico, psicologico e relazionale particolarmente adatto ai bambini.