La Basilica di San Martino

La Basilica di San Martino

Monumento UNESCO Messaggero di una Cultura di Pace – La Basilica sostituì, dopo l’abbattimento, la precedente chiesa in stile romanico per il rovinoso terremoto del 1743 (epicentro nel Canale d’Otranto – IX grado Scala Mercalli) che ne minò profondamente la stabilità. Il nuovo monumento doveva sostenere il confronto estetico e stilistico con nuovi luoghi di culto eretti dagli ordini religiosi presenti nella Franca Martina e confrontarsi con la grande rivoluzione visuale, il barocco-rococò, che stava reinventando la città con un nuovo dialetto architettonico. L’interno, uno scrigno d’arte emozionante, contiene opere di inestimabile pregio: sull’altare maggiore – progettato dal fratello Gennaro – spiccano le statue marmoree de  La Carità e L’Abbondanza scolpite dal celebre Giuseppe Sanmartino, artefice di una delle opere più ammirate al mondo: il Cristo Velato di Napoli. Suo anche il paliotto dell’altare del Cristo alla Colonna. Si consiglia di vistare il Mu.Ba., il Museo della Basilica.

Con la sua pianta a croce latina, la Basilica di San Martino misura (all’esterno) 24 metri in larghezza per 37 in altezza. Oltre all’Altare Maggiore Principale questo gioiello del tardo rococò offre altri undici altari di cui quattro nelle cappelle ad arco, sei nelle ali più quello del cappellone. La chiesa è  illuminata da 25 finestre di vario formato e contiene le statue argentee del patrono San Martino e della compatrona Santa Comasia. La prima, alta 210 centimetri, fu realizzata nell’anno 1700 dall’argentiere napoletano Andrea De Blasio (attivo nel Regno di Napoli e a Gerusalemme) che impiegò più di 36 Kg. di argento e comportò la considerevole spesa – sostenuta dai fedeli martinesi – di oltre duemila ducati. Lo stesso De Blasio realizzò 14 anni più tardi il simulacro di Santa Comasia (alt. 175 cm. per 26 Kg. di argento). Ambedue sfilano in solenne processione in occasione della Festa Patronale che coincide col primo week-end di luglio.

Il realismo emozionale del celebre scultore Giuseppe Sanmartino (1720-1793) ha lasciato esempi importanti in tutto il Regno di Napoli ed anche in Puglia. Il suo virtuosismo è visibile a Martina Franca – nella Basilica di San Martino – con due opere di straordinaria bellezza che adornano l’Altare Maggiore Principale. Con una simbologia classica dell’arte sacra cristiana, sono poste in cornu epistulae et in cornu evangelii (a destra e sinistra di fronte al fedele): La Carità (sul corno sinistro) e La Provvidenza (corno destro dell’altare) realizzate nel 1773. Le foto sono tratte dal libro di Giovanni Miali Percorsi dell’Anima oltre il Visibile, in Valle d’Itria.

Il genio napoletano ha ricamato un frammento di inestimabile bellezza anche nel paliotto d’altare sovrastato dalla statua lignea del Cristo alla Colonna: il Volto di Cristo avvolto dalla Sindone. Foto Agostino Convertino.